Vi perdono quando mi dite cosi perché effettivamente a volte me lo chiedo anche io. Quando dite "siamo tutti autistici" invece vi darei due buffi sul naso. Così in simpatia.
Vi capisco, nel mio mondo blu è tutto uno stupore, un domandarsi continuo, una incognita.. tendiamo ad analizzare ogni singolo movimento e ci dimentichiamo che sono comunque bambini. Insomma le nostre giornate, per quanto impostate e super-abitudinarie, non sono mai uguali. "Delle volte sembra normale" (passatemi il termine superficiale, normale) è la frase che ci ripetiamo io e il mio compagno. Tipo quando completa un gioco, quando sta seduto per un po', quando mi corre incontro per abbracciarmi oppure quando goffamente mi chiede qualcosa. Quando è con suo fratello poi, sembrano in un mondo tutto loro. Piango. La parte che preferisco è quando mi fa una domanda, appena gli rispondo è già da un altra parte ad inseguire il bianconiglio, però cazzo mi ha fatto una domanda e io sono al settimo cielo. Sento proprio profumo di vittoria. Odore fortissimo come quando passiamo di fianco ad una grigliata. Divarico per bene le narici e aahhhh che meraviglia. Oggi è un giorno bellissimo.
"le crisi le fa anche mio figlio ehh" si certo ho capito ma tuo figlio non da testate o calci volanti alla Chuck Norris per una semplice sirena in lontananza. "ma quindi è pericoloso?" molto. Pericolosissimo. Io infatti sono terrorizzata, non mi vedi? 🥱 Infatti io sono qua non è solo. So esattamente cosa fare e come contenere un melt down. Tu non devi intervenire e ti devi fare li cazzi tua. "ci vuole una guida per frequentarvi" si. Se vuoi far parte della mia e della sua vita devi conoscere l'autismo. Sia perchè ti fai una cultura sia perché ci vuoi bene. Su youtube ci sono video da 5 minuti che spiegano le basi. Domani sera invece di farti venire la pappagorgia sul divano guardando tiktok, guardati un video su youtube. Più consapevolezza signori che non siete il nonno di Heidi.
Last but not least, "ormai vogliono far sembrare tutti malati" i malati sono altri. Diagnosticare (aggiungerei il prima possibile) una neuro divergenza, per avere così gli strumenti giusti da fornirgli, per permettergli di integrarsi in questo mondo di merda, io lo chiamo progresso e non "fare tutti malati". Sentite con che lessico sontuoso vi sto parlando. Due anni e mezzo fa ero una capra ignorante in materia e me ne vergogno. Tornassi indietro mi farei una cultura sulla disabilità. Se mio figlio non fosse autistico vorrei istruirlo (idem il fratello) al rispetto sulle diversità.