Viviamo nell'era del politically correct. Occorre stare attenti anche a come si respira per non offendere o infastidire qualcuno. Ad esempio se sei misofono ( Il termine “misofonia” è stato creato nel 2001 e introdotto in letteratura nel 2002, dal gruppo di lavoro di Pawel Jastreboff per indicare quei pazienti che reagivano negativamente solo verso determinati suoni e non riportavano miglioramenti quando trattati come iperacusici (Jastreboff & Jastreboff, 2014) fonte stateofmind.it) è perché devi risolvere qualcosa a livello psicologico. In sostanza come dico sempre ANDATE IN TERAPIA (e anche qua dio danaro dice: "sè ciavete i sordi, la grana..se no sti cazzi"), comunque dicevo, imparate a non riflettere le vostre frustrazioni sulla pelle degli altri che già hanno i loro problemi. Si signori, spoiler,
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O meglio lo potete diventare. Ma se scegliete la comunità cercate di abbracciarla con pregi e difetti, finché ovviamente non ledono la vostra libertà. Inoltre, mio umilissimo consiglio non richiesto, ponderate da chi arrivano certe frasi e imparate a guardare oltre. Vi faccio un esempio, quando mi dicono "massiii siamo tutti autistici" oppure "ahhh è un bambino speciale" o peggio ancora "ma una scuola apposta per lui, non è meglio?" io risponderei con due sberle.. ma non posso, quindi mi dico, chi ho davanti? Una persona ignorante a cui non riuscirò far aprire il cervello con le mie spiegazioni, un adolescente, una coppia di genitori, una coppia senza figli, o due nonni carini e coccolosi? E poi decido quale risposta mi fa incazzare meno e la espongo.
Soffermiamoci sulla risposta che vogliamo dare a chi veramente vuole capire; Speciale la pizza, non mio figlio. Anche perché è speciale anche l'altro figlio che non è autistico. Se dovessimo proprio essere pignoli, parlando così si fa discriminazione al contrario. Poi, non è che per diventare speciale ti deve per forza succedere qualcosa. Vi assicuro che ci sono persone specialissime che di disabilità o disgrazie varie non sanno e non ne capiscono niente.
No, non siamo tutti autistici. Se no io avrei la 104 anche per l'altro figlio, per me e per il mio compagno. Se fossimo un po' tutti autistici non sarei neanche qua a scrivere il blog, perché mio figlio sarebbe a scuola, e non avanti e indietro per fare le terapie, e io sarei a lavorare. Proseguo con NO non si diventa autistici e non si guarisce dall'autismo. Ancora più importante da dire è che non si fanno diventare autistici gli altri. Se no, ripeto, saremmo già tutti autistici in famiglia. Ma poi scusate, avete mai visto un sordo che stringe amicizia e fa diventare sordo anche il suo amico?
Sulle scuole separate mi taccio perché basterebbe andare a studiare la seconda guerra mondiale. Non basta fare la giornata della memoria (corta) bisogna anche imparare ad abbandonare certi ideali fascisti. Ma questa è tutta un'altra storia.
La risposta invece per chi non vuole capire sarà: eh ehehehe eh, va bene dai ci vediamo, ciao. Ciaone a mai più.
