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Ciao a tutti.. io mi chiamo A. e ho 3 bambini autistici di livello 3.
Ho fatto le diagnosi nei centri privati dalla mia provincia, ed al policlinico Gemelli di Roma (privatamente, perché per diagnosticare nel pubblico passano mesi, se non anni). Rispettando le linee guida, più veloce è la diagnosi più veloce si può intervenire con le terapie mirate, ma l'ASL non funziona bene ovunque. Dal 2021, quando abbiamo iniziato a fare le diagnosi, fino ad oggi, abbiamo fatto le terapie privatamente, quindi pagandole (come ben sapete, profumatamente) in quanto il nostro distretto ci avrebbe mandati a fare le terapie in un'altra città. Il centro diagnostico di Roma, ci ha prescritto la terapia Aba, nel regime domiciliare, per un minimo di 15 ore settimanali per ogni bambino. Il mio incubo inizia qui, quando ho fatto la richiesta per l'Aba all'ASL di competenza. Da allora l'assistente sociale dell'Ume (età evolutiva) ci tempesta di chiamate, terrorizzandoci psicologicamente, in quanto, secondo loro, i bambini vanno intervistati da loro. Proponendoci poi di portarli in un centro.
Premetto che i bambini sono non verbali ed hanno problemi di deglutizione e masticazione, quindi assolutamente non in grado di interagire in nessun modo. Le "proposte" fatte, non sono riportate in alcun documento ufficiale, come vorrebbe la legge, ma soltanto chiamate telefoniche e messaggi su WhatsApp.
I bambini sono seguiti privatamente, con tutte le fatture pagate, quindi noi non abbiamo chiesto aiuto all' Asl per "situazione difficile", abbiamo chiesto solo le terapie che ci spettano. Vorrei diffondere e condividere la mia storia.
Abbiamo contattato le IENE e altre associazioni che si occupano di autismo, ma tutto tace. Abbandonati e devastati da un sistema rotto.
A.