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Salve Sara,
mi sono provvidenzialmente ritrovata sul tuo blog dopo l'ennesima caduta, la mia.
Ho ritrovato nelle tue parole il medesimo identico senso di smarrimento e disperazione, insieme alla cazzimma di chi ha voluto "vedere" e, senza perdere un istante, combattere per il proprio figlio su tutti i fronti. Le pacche sulle spalle però iniziano a non bastarmi più. Purtroppo, tutt'ora, sto male ad ogni evento dove la neuro divergenza di Simone si manifesta. Rimango ancora devastata. Forse devo rassegnarmi, e, come ogni volta, rimboccarmi le maniche e ripartire a lavorare. Ma visto che ho trovato la possibilità di sfogarmi con qualcuno che capisce davvero di che si parla, lo faccio qui e ti ringrazio anticipatamente.
Il mio tesoro è sempre stato gioioso e artista, forse perché sin dalla gestazione l'ho educato alla musica, fatto sta che a 18 mesi ha iniziato a camminare e ancora balbettava appena. Ogni tanto alla mia chiamata non rispondeva, dovevo perciò insistere, e non c'era verso di farlo parlare.
Me la prendo col Covid, che lo ha rinchiuso in casa praticamente dalla nascita, me la prendo con me stessa, che usavo la tecnica delle nonne che per farlo mangiare usavano la tv. A due anni lo mando al nido ma frequenta poco, sempre per il covid. A giugno di quell'anno fanno la recitina. Lì la prima grossa sberla. Sembrava un piccolo automa rallentato che rimaneva avvinghiato alla maestra (per entrare quel giorno ha fatto il delirio, tanto aveva paura) e abbozzava le mosse che comunque aveva imparato. Non mi piaceva per niente, il confronto con gli altri bambini era schiacciante, e a giugno ancora non voleva saperne di parlare.
Inizio le indagini al Bambin Gesù, prima diagnosi "disturbo misto dello sviluppo". Inizio le terapie, ad ottobre confermano per ora la diagnosi, vista la buona risposta alle terapie. Comincia il viaggio.. una vocina dentro di me che temeva l'autismo per ora viene taciuta. Simone fa enormi progressi, ma il suo tallone d'Achille rimane. Viene preso in carico per un anno al centro USL, cosi ho potuto iniziare le pratiche 104.
Il bimbo è bravo, è volenteroso, ma coi bimbi rimane fermo il tallone d'Achille. Non piace partecipare ai giochi, la confusione la odia, si rapporta solo con gli adulti di riferimento e i terapisti. Timidi gli approcci con i compagni di classe. Nel frattempo inizio una battaglia contro il mio comune per educatore ed ore concesse, ancora in corso, ma quello è un capitolo a parte.
Ad aprile 2024, la neuropsichiatra mi somministra l'Ados 2, e lì si apre il baratro: sulla linea sottile tra "normale" e neuro divergente, lui ha varcato la soglia, con moderati sintomi autistici sul fronte relazionale.
La mia vocina inizia a urlare, a sbattere i piedi, inizio a piangere, lacrime che periodicamente continuo a versare, e avevo terribilmente ragione. La colpa non era mia, ma della roulette di geni trasmessi, per cui nessuno ha colpa (mio cognato secondo me lo è sempre stato, mai diagnosticato) .
Siamo a settembre, ed ogni volta che siamo ad una festa o al parco, invece che essere un piacere diventa una fatica o uno strazio, io mi sento a pezzi.
Quest'anno inizio baby karate, già fa propedeutica musicale, vorrei fargli provare monosettimanalmente piscina, tutto per sbloccarlo motoriamente e socialmente, per quello che potrà... non mollo, giuro, ma sapere di potermi confrontare con una mamma che mi capisce e mi da grande sollievo non è poco.
Grazie del Blog utilissimo.
Un saluto Giada.