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Io sono Luca e lui è il mio mattia.
Lui è la gioia e il dolore della mia vita, quando è arrivata la "sentenza" come a tutti mi è crollato il mondo addosso.
Come è possibile?
Perché proprio a me?
Ma poi parlerà?
Resti immobile, ti si gela il sangue, ti senti sconnesso dal mondo esterno.
In un attimo di lucidità ti rendi conto che devi rimboccati le maniche e agire, ma non sai da dove iniziare, chiedi in giro, ti informi, passi le ore su internet in cerca di risposte.
Ti trovi a che fare con centri, medici ospedali, il più delle volte devi fare affidamento a tutto il tuo self control perché non sempre troverai persone empatiche, anzi avrai a che fare con "professionisti" che il più delle volte non sanno cosa succede aldilà delle loro scrivanie, non sanno che la vita reale è ben differente dai loro studi. Ti tratteranno con superficialità, a volte ti risponderanno in modo svogliato o non lo faranno affatto.
Ma tu non puoi mollare, hai un altro figlio, una famiglia, un lavoro da mandare avanti, se ti crolli tu crolla tutto, impari ad indossare una maschera, ti fai crescere il pelo sullo stomaco, ma poi...
Poi capiterà che crollerai, la maschera lentamente scivolerà via, verrai sovrastato dai pensieri, non avrai nemmeno la forza di alzarti dal letto, non riuscirai a fermare le lacrime, avrai tanta, troppa paura del futuro, le tue domande non avranno mai una risposta, o per lo meno quella che ti farà rallentare il battito e regolamentare il respiro.
Ed è qui che capirai che non puoi fare affidamento su nessuno, ti renderai conto che tutti i vari:
"se hai bisogno chiama"
"per te ci sarò sempre"
"conta pure su di me"
Sono solo cazzate, frasi di circostanza, troverai la forza nelle piccole cose, tipo quando ripete una parola che ha sentito, prova per la prima volta un cibo nuovo o ti regala un sorriso dopo che lo abbracci.