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Tanti auguri a te, Tanti auguri a te... Tutti stonati, oltretutto... E la torta a me... Simpaticissimi.
Questa canzone, ho scoperto, che dà molto sui nervi a tanti bambini autistici (infatti, è un criterio diagnostico), e anche a me, comunque! L'ho sempre odiata.
Tu sei lì, vorresti sotterrarti, cantano tutti questa canzone in modo forzato, stonati... Ma non la possiamo abolire?
Nel frattempo, però, a scuola la cantano e ci sono i compleanni nelle classi. Quindi, cosa facciamo? Non posso tutte le volte far sì che mio figlio vada in crisi e venga portato fuori dalla classe. Quindi, lo aiuto ad accettare questa benedetta canzoncina. Come faccio? Con la graduale esposizione agli stimoli avversi, siamo sempre lì, ragazzi.. questa è ABA..
Che cosa faccio per aiutarlo? Io lo devo aiutare perché per la sua dignità personale, per il suo benessere psicofisico, nel momento in cui fanno questa canzone, metti caso che si scordano di avvisarlo, lui andrebbe in crisi. E quindi io lo aiuto a sostenere il momento in cui cantano questa canzone. Può scegliere di rimanere lì e tapparsi le orecchie, che non dà fastidio a nessuno, se si mette così, oppure sedersi in un punto suo lontano e guardare la vicenda, oppure cantare anche lui e partecipare attivamente. Ci sono tanti metodi. Si può anche dire: "Prima si canta la canzoncina e poi puoi spegnere anche tu una candelina, anche se non è il tuo compleanno". Non è un problema, vero? Non siamo tutti sciamani, cioè, spegne una candelina perché si diverte a soffiare sul fuoco, non penso che scenda giù nessuno a farci del male. Gli posso dire: "Se ascoltiamo la canzone, ascoltiamo la canzoncina, tu non canti, ascoltiamo la canzoncina e dopo puoi tornare a giocare con il tuo treno", eccetera, eccetera. I metodi sono tanti. Noi con Alessandro abbiamo fatto le canzoncine a casa, quindi l'abbiamo cantata ai treni, abbiamo fatto il compleanno ai suoi omini della LEGO, ai capotreno, compleanno alle rotaie e abbiamo fatto il compleanno in casa ai vari membri della famiglia, quindi a me, a Fabio, a Samuele, eccetera. Lui adesso riesce a sostenere il momento della canzone. Non sta lì a cantarla attivamente, sta lì, ogni tanto sorride e si tappa le orecchie e dentro, secondo me, dice: "Speriamo che finisca presto". Ecco un altro motivo per cui gli strumenti sono necessari per loro, per la loro vita quotidiana. Allora, finché non tolgono questa canzoncina, noi gli possiamo dare uno strumento per viverla degnamente, tranquillamente, senza crisi, senza malessere. Tanto dura poco, per fortuna, e dopo si torna alla vita di tutti i giorni.